lunedì 21 aprile 2014
Cecità (Josè Saramago)
DUE CITAZIONI:
"Deve ancora nascere il primo essere umano sprovvisto di quella seconda pelle che chiamiamo egoismo, ben più dura dell'altra, che per qualsiasi cosa sanguina"
"Se prima di ogni nostro atto ci mettessimo a prevederne tutte le conseguenze, a considerarle seriamente, anzitutto quelle immediate, poi le probabili, poi le possibili, poi le immaginabili, non arriveremmo neanche a muoverci dal punto in cui ci avrebbe fatto fermare il primo pensiero"
In una città, in un intero paese, la popolazione si ammala all'improvviso di cecità. Gli ammalati, prima pochi poi in numero sempre maggiore, vengono confinati in un manicomio dismesso che diventa il luogo delle atrocità e delle cattiverie insite nella natura umana. Mi viene da paragonare questo libro al "Signore delle mosche" di William Golding. In entrambi i libri la natura umana, egoista e bestiale , prende il sopravvento laddove le norme del vivere civile non hanno più senso.
Meraviglioso libro.
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