"Il giorno era trascorso come appunto trascorrono i giorni; lo avevo passato, lo avevo delicatamente ammazzato con la mia timida e primitiva arte di vivere"
Ah..! Quante volte ho lasciato trascorrere così anche io le mie giornate! Una di queste, giustappunto, sta volgendo al termine!
Grande Hesse! Il tu protagonista mi somiglia. Somiglia a tutti coloro che sono bloccati in una condizione di insana infelicità tutte le volte in cui reprimono il lupo che è in essi. Così è Harry Haller, dentro di lui la lotta perenne fra l'uomo quindi tutto ciò che è spirituale, culturale, e il lupo tutto ciò che è istintivo, caotico, selvatico. Harry, a un passo dal suicidio, incontra una donna che lo aiuterà a comprendere le "non regole" del gioco della vita.
Libro visionario, mi ha ricordato in molte sue visioni il film L'arte del sogno di Michel Gondry.

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